Dopo colazione si parte con le moto facendo un giro panoramico per Rabat, con tutti i suoi fiori e palme, i bei palazzi e il palazzo reale, bandiere nazionali rosse con la stella verde dappertutto e poi via lungo l’autostrada, la fila di moto e il furgoncino giallo del Mototouring in direzione sud. Passiamo vicino a Casablanca che lasciamo alla nostra destra; la periferia arriva vicino all’autostrada, e quello che si vede fa star male: povertà totale, miseria, mi chiedo se chi vive lì possa avere qualche speranza. Proseguiamo in un paesaggio molto bello, con l’oceano alla nostra destra e vento notevole che ci costringe a spostare l’asse della moto; ci sono molte colline spesso coltivate, un susseguirsi di villaggi molto semplici con tanta gente in giro, continuano a sventolare bandiere forse perché è venerdì e per loro è giorno di festa.
Tappa a El-Jadida, cittadella fondata dai portoghesi in cui vale la pena vedere la cisterna deposito delle armi, formata da tutta una serie di volte a crociera sorrette da pilastri e colonne al centro della quale c’è un largo foro rotondo dal quale passa la luce e la pioggia che viene raccolta in una vasca centrale. Ci si ferma poi a mangiare pesce lungo la costa. Sulla spiaggia c’è un gruppo di bambini che sta giocando e quando vedono che stiamo ripartendo con quattro salti sono su per darci la mano e salutarci e farci il gesto dell’acceleratore, a petto nudo, pieni di sabbia, con la faccia dipinta da guerrieri e gli occhietti furbi, felici che ci siamo accorti di loro.
A Safi facciamo la tappa di saluto all’oceano prima di abbandonarlo e ci corre incontro una bambina cui non sembra vero veder arrivare in un colpo solo così tanti clienti; ha una cesta con dei dolciumi da vendere e fa affari in un batter d’occhio: con venti dhiram, due euro, mi ha dato non so quante lecca-lecca e baci a volontà, al punto che non so ancora chi delle due abbia fatto l’affare migliore. La sua gemella intanto sta facendo affari con gli altri, scoppiano di soddisfazione, affariste nate. Si riparte girando verso l’interno, la pianura è ondeggiante, i rettilinei delimitati da file lunghissime di eucalipti, colori caldi, cielo azzurro intenso e profumi che passano facilmente sotto il casco. Pianure, colline, alberi di tutti i tipi, bambini che salutano sempre, gente dappertutto, lungo la strada, nei campi,con le pecore, sugli asini (mai visti tanti asini in vita mia), sui carretti, gente che cammina, che saluta. La strada è lunga e dobbiamo correre per evitare di girare in moto con il buio, come ha consigliato Michele, così arriviamo a Marrakech all’imbrunire.
Marrakech di sera si presenta molto bella, piena di fiori e luci. Siamo stanchissimi, oggi abbiamo fatto circa 400 km.
Rider Vicentina