Sudafrica 2012

Un'estate... invernale!

Day 24 - Simon's Town

Oggi finalmente sveglia con il sole. Si vede che è l’ultimo giorno! Dopo colazione io e Uccio facciamo un saltino al negozio Harley che, guarda caso, proprio come a Durban è giusto giusto a due blocks dal nostro albergo. Ho comprato naturalmente una maglietta con la scritta Cape Town, e nel frattempo mi sono perdutamente innamorato di una fantastica Softail Deluxe arancione. Una meraviglia che costava solo 240.000 rand (ad occhio e croce un po' di più dei 22.00 euro che costa in Italia!).

Ritorno in albergo, chiusura delle valige che lasciamo alla reception dove c’è un tipo simpatico marroncino e cicciottello che ce la conta un po’ su, e poi partiamo alla ricerca della banca per il VAT Refund. Sarà una lunga avventura, perché dalla banca ci mandano alla SARS, che non è la malattia ma il corrispondente sudafricano della nostra Agenzia delle Entrate, dove un tipo all’ingresso ci dice di andare da un’altra parte, dove una tipa cicciottina della security seduta nella sua postazione ci dice di andare da un’altra parte ancora, dove c’è una lunga fila ma chiediamo ad un tipo che chiede ad un’altra tipa che ci dice che dobbiamo tornare all’ufficio dove c’era la cicciottina seduta, che ci dice di ritornare all’ingresso principale dove c’era il primo tizio e di andare all’ottavo piano.
Torniamo quindi al punto di partenza, dove c’è un’altra tizia che non sa di cosa stiamo parlando e allora telefona non si sa dove, poi passa il telefono alla Cris che rispiega il tutto alla sconosciuta e questa dice “ok, venite all’ottavo piano!”; allora devo mostrare il passaporto, compilare un modulo e farmi fotografare, mentre Uccio e Cris devono solo firmare. Strane usanze sudafricane! Comunque entriamo e sbagliamo ascensore, finendo su quello che va solo dal 14° al 20° piano; arriviamo al 19° poi riscendiamo al Ground e con noncuranza, sperando che nessuno ci abbia visti, cambiamo ascensore e prendiamo quello giusto. OK, siamo all’8° piano, e qui troviamo una simpatica signora con una bella bandana colorata in testa alla quale rispieghiamo il tutto e… purtroppo non sa, e quindi telefona anche lei a qualcun altro che arriverà fra poco. Nel frattempo ci dice che DOBBIAMO sederci! Dopo un po’ arriva un’altra tipa, stranamente non marrone, che ci invita in una saletta, ci fa accomodare ed in modo molto accorato si rende disponibile a fare qualcosa per noi, solo che… anche lei non sa. Secondo lei non si può fare, ma nel dubbio cosa fa? Ovviamente va a telefonare a qualcun altro, e ci lascia nella saletta ad aspettare. A questo punto, come si dice, il malumore serpeggia tra le fila. Ma quando siamo sul punto di cedere finalmente la tipa torna e ci fornisce la versione definitiva: si può fare solo in aeroporto!
OK, un’ora buttata, ma in fondo quanti possono vantare un’esperienza di vita vera vissuta nel cuore del fisco sudafricano?!

Usciti dall’incubo, visto che il meteo si mantiene discreto decidiamo di ritornare a Simon’s Town per riprovare a far visita ai pinguini. Arriviamo a destinazione in meno di un’ora e torniamo alla Boulder’s Beach dove alloggia una simpatica colonia di Pinguini Africani.

A "caccia" di pinguini

Effettivamente hanno scelto un posto molto bello, con una spiaggia di sabbia bianca e rocce che si affaccia direttamente sulla False Bay.
Facciamo una piccola camminatina sul sentiero artificiale e fotografiamo un po’ di pinguini e anche un’otaria.

I pinguini di Simon's Town
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    Pinguini 20120817 Sudafrica 1598

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Uccio si presta per una memorabile foto ricordo!

E poi c'è chi fa finta di tenere il broncio...

Ultimo pranzo sudafricano al *Boulder’s Beach Restourant*. Un hamburger così così…

Ritorno all’hotel a caricare i bagagli, poi breve puntata al Waterfront per cercare l’Hard Rock Cafè per il souvenir di Uccio, ma scopriamo che è stato chiuso nel 2001 dopo un attentato!
Pazienza.
Fine dei giochi, si va in aeroporto! Riconsegnamo il nostro fantastico furgoncino Wolksvagen, dopo aver totalizzato complessivamente ben 4.730 km!

Il viaggio è finito, ma c’è ancora tempo per un’ultima simpatica avventura. Dopo essere finalmente riusciti ad avere il nostro VAT Refund in modo piuttosto agevole (averlo saputo questa mattina!), andiamo al check-in dove troviamo una tipa molto ma molto antipatica, che si mette a fare la fiscale per dei kg in più sulle nostre due valige, anche se la terza pesa solo 8 kg. Non importa, insiste inflessibile, perché ogni bagaglio deve essere massimo di 23 kg, e non si può compensare tra uno e l’altro. Unbelivable, diciamo noi, soprattutto su di un volo intercontinentale. Il bello è che questi simpatici mattacchioni vorrebbero farci pagare ben 100 USD per ogni valigia.
KLM, voto 2!
Chiaramente non se ne parla nemmeno, per cui io e Cris scendiamo a cercare un bel borsone (ne troviamo uno nero a 35 euri che va benissimo) e torniamo davanti al check-in a travasare un po’ di roba, ripesando le valige più volte per essere sicuri di raggiungere il target, e anche per rompere un po’ i balocc.

Smistamento bagagli