Solita sosta al Visitor Center dove, tra qualche altro souvenir, abbiamo comprato tutti e quattro una bellissima maglietta con i richiami degli
High Five, ossia dei 5 parchi in alta montagna che abbiamo visitato in questo giro: Arches, Mesa Verde, Gran Canyon, Zion e Bryce Canyon.
Cool!
E con questo il nostro giro è di fatto terminato. Ci resta il lungo rientro a Salt Lake City, circa 270 miglia. Per fortuna questa
Highway per lunghi tratti consente un limite di 80 mph (che sono poi 130 km/ora scarsi), così si fa un po’ più alla svelta. E per fortuna poi soprattutto qui le strade non sono mai noiose. Innanzitutto ripassiamo dalla strada che già avevamo fatto ieri attraverso la
Dixie National Forest, con ancora i residui di neve, e poi lungo la superstrada si percorrono decine di miglia su di un altopiano di circa 2000 metri, con le montagne innevate a Est e le praterie a Ovest. Veramente spettacolare!
Oggi poi per la prima volta abbiamo anche avuto il brivido di essere fermati dalla
Police. Colpa mia perché non mi sono fermato ad uno stop. Cioè, non è che ho attraversato un incrocio ad occhi chiusi, è solo che ad uno stop dove dovevamo svoltare a destra ho girato senza proprio fermarmi, avendo ovviamente visto che non passava nessuno. Non avevo però nemmeno visto la macchina della polizia, che prontamente si è attivata per seguirmi e farmi accostare, avvisandomi con un brevissimo “urlo” di sirena. Proprio come nei film! Per fortuna almeno che stavo rigorosamente osservando i limiti di velocità. Ovviamente i miei tre soci mi hanno seguito con le stesse modalità, ossia nessuno si era proprio fermato allo stop! Sono sceso dalla moto e sono andato incontro al Police man con la faccia più angelica che potevo fare, e gli ho chiesto Hi, what have we done? E quel simpatico di Uccio che suggeriva: “Lo stop!!!”. Insomma, il poliziotto mi ha spiegato con tono molto serio che quando c’è il segno di stop bisogna proprio fermarsi; ho cercato di giustificarmi dicendo che non mi ero proprio fermato perché non c’era il semaforo, e quando lui mi ha risposto Don’t tell me bullshit per un attimo ho temuto il peggio. Where are you from? mi chiede, We are from Italy gli rispondo io, sperando di evocare la solita simpatia che di solito suscita la parola Italy negli americani. Invece lui continua … and in Italy when you see a stop signal you go ahed without stopping!? Miiiiiii … penso io, però stavolta sto zitto, che probabilmente è meglio! Ed infatti, probabilmente impietosito, conclude Next time you see a stop you have to stop, right!; Sure sure, dico io. E non ci ha chiesto nemmeno la patente, che almeno potevamo sfoggiare la nostra bellissima patente internazionale!
Arriviamo in albergo (l'
Hampton Inn Salt Lake City Central, lo stesso di quando siamo arrivati) alle 18:30, e qui l’impareggiabile Uccio ha un’altra splendida idea: dopo sistemati i bagagli un bel bagno riposante nella (mini) piscina dell’albergo. Dopo 450 km in moto davvero un’ottima idea!
A cena andiamo qui vicino, da David’s, un locale tipico americano molto Country dove si mangiano delle buone bistecche, tanto per cambiare, anche se il mio hamburger è un filino agliato, ma pazienza. Non la posso scampare sempre! E poi siamo così fortunati che proprio il giovedì sera c’è il Karaoke. In pratica una musica a tutto volume con dei tizi abbastanza improbabili che si cimentano a cantare … Un po’ uno strazio, per dirla tutta!