Sudafrica 2012

Un'estate... invernale!

Day 21 - Gansbaai ed Hermanus

Questa notte un vento pazzesco! Al mattino c’è il sole ma il vento non diminuisce. In casa si sta abbastanza bene, anche se l’umidità non manca nemmeno qui!

Un po' di umidità in casa a Gansbaai
Il panorama però non è male!

Abbiamo deciso di rinunciare alla gita in barca per vedere da vicino balene e squali per via del prezzo troppo alto (80 euro a testa ci sembravano proprio un po’ troppi!), e anche per il fatto che nessuno aveva troppa voglia di alzarsi molto presto. Ma vedendo il mare mosso di questa mattina pensiamo che abbiamo fatto proprio la scelta giusta!
Colazione (senza fretta!) ancora dai Bonos, poi si esce girando per Gansbaai alla ricerca di balene da avvistare e di spiagge con la sabbia per far giocare un po’ i bambini. C'è però molto vento e fa freschino, e fermarsi è un po' complicato.

Girovagando qua e là capitiamo all’ingresso della “Walker Bay Nature Reserve”. Decidiamo di entrare, senza pagare grazie alla nostra wild-card, e scopriamo un posto bellissimo proprio sulla costa, dove possiamo fare una passeggiatina e dove troviamo un po’ di sabbia per cui i bambini possono finalmente togliersi calze e scarpe e divertirsi un po’.

La spiaggia della "Walker Bay Nature Reserve"

Tra l’altro sulla spiaggia vediamo anche delle orme di un animale misterioso, che secondo Uccio potrebbe essere un felino, ma a me pare un po' strano. Però...

Walker Bay Nature Reserve
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Sarebbe tutto perfetto se non ci fosse un vento che rende veramente impossibile la permanenza più a lungo, per cui dopo un po’ si decide di rientrare. Peccato, il posto meritava una sosta più lunga.
Riprendiamo la macchina e proseguiamo lungo la costa, fino ad arrivare ad Hermanus, altra cittadina molto carina e molto famosa per il whale watching, tanto che tutto questo tratto di costa si chiama infatti Whale Coast Route.

Qualcuno forse riesce a vedere una balena?!
In effetti qualcuna forse c'è!
Hermanus
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Ci fermiamo poi a mangiare da Fabio’s; ormai dopo tre settimane si comincia a sentire un po’ di nostalgia dei sapori nostrani! Si mangia discretamente, e Uccio assaggia anche la grappetta locale che gli ha offerto il Sig. Fabio in persona, un tipo originario di Lecco che è in Sudafrica da quando era piccolo e che solo da 5 anni si è trasferito qui da Johannesburg, dove ancora vivono i suoi genitori. Parla italiano come uno che si sente che non lo parla mai!

Dopo pranzo riprendiamo l’auto, questa volta in direzione di Cape Town, sempre rimanendo sulla strada costiera, che si rivela ancora una volta una bella sorpresa. Il paesaggio cambia infatti radicalmente, con la strada che costeggia da un lato l’oceano, con un mare mosso per il gran vento, e dall’altro una montagna molto brulla, un po’ come si vede da noi ad alta quota. Il tutto con l’atmosfera cupa di cielo grigio e pioggia, dato che intanto oltre al paesaggio è cambiato anche il tempo!

Strada costiera verso Cape Town

Prima di entrare in città a Cape Town lungo la strada costeggiamo una baraccopoli che si estende per chilometri, separata dalla autostrada da una lunghissima palizzata e con pattuglie della polizia ovunque. Il contrasto con la downtown a poca distanza è davvero disarmante!

Baraccopoli a perdita d'occhio prima di arrivare a Cape Town

Arriviamo al nostro albergo, l’Harbouredge, verso le 17, in tempo per un po’ di relax prima di uscire per cena. Scopriamo che le stanze in realtà sono degli appartamenti completi di tutto, per cui facciamo una lavatrice e poi decidiamo di andare allo Spar a far la spesa per la colazione di domani.
A cena si va al Waterfront, dove sotto vento e pioggia scegliamo un ristorante un po’ a caso, ma caschiamo tutto sommato bene. Nel ritorno verso l’albergo io e Uccio facciamo un po’ gli spavaldi, ma poi dobbiamo ricorrere al TomTom perché ci siamo persi nel porto.