Campo Imperatore e Morro d'Oro
Itinerario
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Diario di viaggio
Per fortuna questa notte non si è sentito nessuno russare, gli unici rumori sono stati quelli provocati da un gran vento. D’altra parte siamo quasi in montagna.
Una buona colazione, con buffet stranamente servito, dato che per le norme anti-Covid nessuno può toccare niente.
Prima di ripartire due chiacchiere con il tizio del posto, inspiegabilmente un interista umbro, con il quale Michele si intrattiene discutendo di calcio minore. Nel frattempo acquistiamo del vino locale, sperando che il viaggio in moto poi non lo danneggi.
Alla fine questo Castello di Titignano è stato proprio un’ottima scoperta, bel posto, piscina, camere confortevoli e buon cibo. Se si pensa poi che abbiamo speso solo 9,99€ a testa direi che è stato proprio conveniente.
Alle nove e mezza esatte ripartiamo, facendo di nuovo una strada di montagna tipo quella di ieri, se possibile con ancora più curve. Considerando che in questo posto fanno spesso dei matrimoni, ci chiediamo quanta gente poi riesca a non uscire di strada quando se ne va. A meno che da queste parte non siano tutti astemi, ma dubito.
Dopo circa un centinaio di km ci fermiamo per sosta tecnica e caffè, arrivando più o meno dalle parti di Rieti. La strada successiva che ci porta verso est è la Strada dell’Appennino Abruzzese, un’altra di quelle strade che vale il viaggio, piacevolissima da fare in moto.
C’è poi ancora un breve tratto di autostrada fino ad Assergi, dove si esce per prendere la strada che ci porta verso Campo Imperatore, nel cuore del massiccio del Gran Sasso, principale meta motociclistica della giornata. La strada sale abbastanza dolcemente fino ad arrivare ad un enorme altipiano, situato all’incirca sui 1800 metri slm. Ci sono un sacco di motociclisti, alcuni dei quali c’è da dire che guidano proprio come dei matti. Ci fermiamo in un punto panoramico a fare qualche foto, e qui approfittiamo anche del passaggio della giovane Jasmine che ci fa una bella foto di gruppo, non prima di averci detto, dopo aver visto le nostre moto, che “anche il suo papà è un Harleysta”, ed in questo modo smorzando immediatamente gli entusiasmi di chi di noi voleva fare il simpatico. Un simpatico nonno!
Dopo pochi km altra sosta ai punti di ristoro, dove ci fermiamo per degustare i mitici “arrosticini”, che Michele ci aveva tanto degustato. Buona idea, anche perchè si sono fatte quasi le due e l’appetito non manca. C’è un sacco di gente, la maggior parte peraltro senza mascherina, e con buona volontà ci si mette in coda al Ristoro Giuliani. Peccato che misteriosamente dopo quasi tre quarti d’ora di coda non si è avanzati nemmeno di un centimetro. Boh. Fatto sta che desistiamo, altrimenti si fa troppo tardi, anche considerando che gli arrosticini poi bisognerebbe anche cuocerli.
Gli arrosticini mancati.
Risaliamo in moto e ripartiamo a stomaco vuoto, godendoci comunque la strada in discesa, altrettanto bella come quella che saliva. Facciamo poi un piccolo break in autogrill che sono quasi le quattro. Non manca però molto alla nostra destinazione finale di oggi, il Country House San Pietro, un agriturismo che ci ha consigliato Paolo, e che è proprio vicino a casa sua, dove questa sera saremo ospiti per cena. Ci arriviamo dopo un lungo peregrinare sulle splendide colline di Morro d’Oro, dato che le indicazioni sul navigatore questa volta non erano molto precise. Oggi abbiamo fatto 350 km, meno di ieri ma decisamente più “intensi” come percorsi.
Il posto è anche questo molto carino; ci accoglie la graziosissima Maria, che ci porta alle nostre camere dandoci però la brutta notizia che la piscina non è agibile causa matrimonio in corso. Peccato non poter replicare il bagno ristoratore di ieri. Ci consoliamo comunque con una buona doccia in camera.
Alle sette chiamo Paolo per farmi dare indicazioni sulla strada per arrivare a casa sua, dato che io mi sono perso. Ci incamminiamo a piedi, ma lui dice che ci viene a prendere con l’Apecar. Pensavo stesse scherzando, ma davvero ci è ve auto incontro con un’Ape. Fantastico! Non ricordo di essere mai stato su di un’Ape prima d’ora. Io sono salito davanti con lui è gli altri 5 baldi giovani sono saliti dietro. Pian pianino siamo arrivati, ma secondo me i cerchioni delle ruote non saranno più quelli di prima!
Improbabili avventure su di un'Apecar
L’accoglienza e la cena di Paolo, della sua mamma, di Barbara e di Iacopo è stata splendida, ed abbiamo trascorso proprio una bella serata mangiando molto ma molto bene. Paolo e Iacopo poi ci hanno anche riportato all’albergo, questa volta saggiamente in macchina.
A casa di Paolo e Barbara
Sorpresa finale al rientro in albergo.