• USA Moto Ride 2016


Day 7 - Museo Harley-Davidson a Milwaukee (11 maggio)



Cielo nuvoloso, ma almeno non piove.
Il nostro soggiorno al Travelodge (voto: sufficiente) non prevede la colazione, per cui usciamo a piedi. Qui non c'è che l'imbarazzo della scelta; ci infiliamo da Panera Bread, una specie di bakery che ci ispira, ed infatti facciamo una discreta colazione.
Il nostro motogiro è virtualmente terminato ieri con l'arrivo a Chicago, ma oggi e domani abbiamo comunque previsto dei giretti alternativi.
La meta di oggi è il mitico Museo della Harley-Davidson a Milwaukee. Ci sono circa 150 km da fare, ma ne vale la pena. La temperatura è piuttosto rigida, partiamo con 18 gradi e arriviamo che ce ne sono 12. In particolare nella strada che costeggia il lago nel primo tratto ci sono almeno 5 gradi in meno rispetto all'interno. Lago che peraltro non si vede, dato che anche questa mattina c'è la nebbia.
Stacks Image 39814
Arriviamo in poco meno di due ore. La struttura è enorme, come tutto da queste parti. Andiamo prima al museo, dove in un grande capannone distribuite su due piani ci sono una infinità di moto, una più spettacolare dell'altra. A partire dalla moto numero uno, quella originale creata dai signori Harley e Davidson nel lontano 1903, fino all'ultimo modello del 2016. In mezzo le evoluzioni delle moto nell'arco di più di un secolo. Davvero molto suggestivo, almeno per gli amanti del genere.
Usciti dal museo pranzetto nel locale del posto, dove ci serve una gentilissima Joanna (o qualcosa di simile).

Milwaukee - Harley-Davidson Museum

  • Usamr1

    Milwaukee - Harley-Davidson Museum Usamr1

  • Usamr10

    Milwaukee - Harley-Davidson Museum Usamr10

  • Usamr11

    Milwaukee - Harley-Davidson Museum Usamr11

  • Usamr12

    Milwaukee - Harley-Davidson Museum Usamr12

  • Usamr13

    Milwaukee - Harley-Davidson Museum Usamr13

  • Usamr14

    Milwaukee - Harley-Davidson Museum Usamr14

  • Usamr15

    Milwaukee - Harley-Davidson Museum Usamr15

  • Usamr16

    Milwaukee - Harley-Davidson Museum Usamr16

  • Usamr17

    Milwaukee - Harley-Davidson Museum Usamr17

  • Usamr18

    Milwaukee - Harley-Davidson Museum Usamr18

  • Usamr19

    Milwaukee - Harley-Davidson Museum Usamr19

  • Usamr2

    Milwaukee - Harley-Davidson Museum Usamr2

  • Usamr20

    Milwaukee - Harley-Davidson Museum Usamr20

  • Usamr3

    Milwaukee - Harley-Davidson Museum Usamr3

  • Usamr4

    Milwaukee - Harley-Davidson Museum Usamr4

  • Usamr5

    Milwaukee - Harley-Davidson Museum Usamr5

  • Usamr6

    Milwaukee - Harley-Davidson Museum Usamr6

  • Usamr7

    Milwaukee - Harley-Davidson Museum Usamr7

  • Usamr8

    Milwaukee - Harley-Davidson Museum Usamr8

  • Usamr9

    Milwaukee - Harley-Davidson Museum Usamr9

Finito di mangiare giretto d'obbligo allo store, che invece si dimostra un po' sotto le aspettative, in quanto non particolarmente ricco. Troviamo comunque modo di comprare qualcosa, non c'era dubbio!
Il viaggio di ritorno purtroppo si trasforma in un piccolo incubo, in quanto arrivati a “soli” 35 km da Chicago ci imbattiamo nel rush hour: tutto completamente bloccato. Dopo circa 15 km di coda decidiamo di uscire dalla highway e di tentare maggior fortuna sulle strade secondarie, ma ovviamente non ne troviamo. Qualsiasi strada che punti verso la città è intasata. Morale per fare questi ultimi 35 km abbiamo impiegato due ore e mezza. Un delirio.
Arriviamo in albergo che sono le sette e mezza, stanchissimi ma comunque soddisfatti della giornata.
E per concludere alla grande in serata si va a cena in un locale vicino al nostro albergo, il Buddy Guy's Legends, dove tutte le sere c'è musica dal vivo. Blues naturalmente.
Questa sera suona Linsey Alexander (senza la "d", altrimenti sarebbe femmina!), che ha ben 74 anni ma che canta e suona in modo fantastico. Ed è anche simpatico, ogni tanto prende il microfono e gira in mezzo al pubblico cantando e facendo battute, generalmente con le donne.
Stacks Image 39847
Ad un certo punto si è inventato un “ass contest”: ha fatto salire sul palco sei donne e le ha fatte ballare una alla volta, spalle al pubblico, dicendo che avrebbe regalato un suo CD a quella che “lo muoveva” meglio.
Tra le sei c'erano due ragazze italiane, che ovviamente sono risultate le peggiori, ballando come dei manici di scopa. Ha invece vinto una improbabilissima oversize del luogo, la quale indossava un ancora più improbabile vestito rosso attillatissimo, ma che muoveva il culo ad una velocità pazzesca. Come facesse è veramente un mistero della fisica.

Comunque, grazie a Salvatore, ne abbiamo qui una breve testimonianza.

Rientriamo in albergo poco dopo le undici; notte fonda per noi giovanotti.