Day 2 (Domenica 20)
Da Chalon sur Saone a Rouen
La colazione è prenotata per tutti al fantastico Premiere Class, per cui alle otto puntuale raggiungo il resto della truppa, salutando il mio Ibis di salvataggio.
Peccato che alla reception non c’era Valerie, l’avrei salutata volentieri!
Questa mattina per fortuna le moto sono partite tutte, e non ci sono stati altri inconvenienti di rilievo, e così alle nove esatte partiamo. C’è una bella giornata con sole pieno, per cui non abbiamo il dubbio di dover indossare gli anti pioggia. La temperatura è sui 16-18°C, freschina quel tanto che basta da essere molto piacevole quando si va in moto.
Pronti per la ripartenza
Il tragitto di oggi è più breve di quello di ieri, anche se ci sono comunque da fare circa 470 km, sempre tutti di autostrada. Autostrada che però si percorre volentieri, dato che i panorami sono molto belli. Boschi e campagne a perdita d’occhio. Incredibile quanto verde hanno a disposizione questi stupidi francesi.
Traffico intenso solo nei dintorni di Parigi, come prevedibile, per il resto non ne abbiamo trovato granchè. Un paio dei soliti pip-stop lungo il tragitto, finchè verso le due, ormai peraltro prossimi alla nostra destinazione, ci fermiamo per mangiare in località Vironvay. Così, giusto per cronaca.
Anche oggi il navigatore ci porta dritti all’albergo, il Kyriad Rouen Centre. E’ in posizione abbastanza centrale e in riva alla Senna, però Uccio per risparmiare ha preso le camere con vista sul retro, per cui la Senna non la vediamo. C’è lo ricorderemo questa sera per cena!
L’albergo è decisamente meglio di quello di ieri. La tipa della reception, della quale colpevolmente non ho memorizzato il nome, è però stordita come quella di ieri, dato che ci consegna le camere da 2 e da 3 posti al contrario. Si vede che da queste parti essere stordita e lavorare nella reception di un albergo va di moda.
La nostra camera da 3 non è particolarmente spaziosa ma almeno ha una disposizione “umana”, senza improbabili soppalchi sulla testa degli altri.
Decidiamo quindi che ci possiamo stare. In compenso hanno da lavorare sulla “626”.
L’ascensore porta 8 persone e ben 630 kg, ma con tacito accordo abbiamo infilato le scale senza pensarci due volte.
Un filo di relax e poi si esce per andare a fare due passi in centro. Meta principale la famosa cattedrale della città, che effettivamente merita la visita. Siamo però tutti un po’ stanchini; 1000 e quasi 100 km in due giorni non sono pochi per dei diversamente giovani come noi. Uccio si rianima nel momento in cui ci si mette a caccia del ristorante per la cena. Oggi è domenica e molti locali sono chiusi, ma nella Piazza del Vecchio Mercato, che sembra la più animata del centro, ce ne sono comunque molti tra i quali scegliere. Alla fine vince La Rive Droite, dove mangiamo discretamente. Tralasciamo che nemmeno un’ora prima avevamo fatto merenda, chi con un’ottima crepe alla marmellata, chi con pane e formaggio e chi con una Quiche Lorrain (si scrive così!?), ma questi sono solo dettagli.
Però dopo cena smaltiamo alla grande facendo una passeggiata di ben 200 metri sul lungo Senna. Che se lo sapevo prendevo anche il dessert!
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