Day 3 (Lunedi 21)

Merville

Questa mattina colazione tra le otto e le otto e mezza. Nel senso che c’è chi arriva alle 8 e chi alle 8:30, a causa di un piccolo misunderstanding di quando ci siamo salutati ieri sera. Probabilmente eravamo troppo stanchi!
Comunque la colazione non era male, a parte il cappuccino fatto con il Nescafè, ma d’altra parte siamo in Francia e non è che possiamo pretendere troppo.
Prima di partire c’è stato un piccolo attimo di panico perchè Michele non riusciva più ad aprire il lucchetto che aveva messo alla moto e che gli era stato prestato da Salvatore, il quale aveva preso evidentemente il modello super economico. Per fortuna però è arrivato il nostro Beppe Tuttofare, al secolo G, il quale in un battibaleno ha aperto il lucchetto. Meno male! Già ci vedevamo che chiamavamo i pompieri per la seconda volta in tre giorni...
Il programma di oggi prevede il giro dei siti storici della Normandia.
Partiamo da Rouen con un bel sole e con tutti 16 gradi. Si sta decisamente benone!
Le strade da queste parti sono sempre un vero spettacolo; facciamo circa 120 km di autostrada, poi usciamo e percorriamo delle fantastiche stradine in mezzo alla campagna. Arriviamo alla nostra prima meta, a Merville, dove c’è un museo dedicato principalmente ai paracadutisti inglesi, ahi loro morti quasi tutti appena dopo essersi lanciati.

Merville PhotoGallery

  • Merville1

    Merville Merville1

  • Merville6

    Merville Merville6

  • Merville3

    Merville Merville3

  • Merville2

    Merville Merville2

  • Merville4

    Merville Merville4

  • Merville5

    Merville Merville5

Arromanches

Seconda tappa ad Arromanches, uno dei luoghi più famosi dei giorni del D-Day, dove in tutto sono sbarcati 2,5 milioni di soldati. La spiaggia con i resti del porto galleggiante, il museo che visitiamo e la solita miriade di negozietti di souvenir, nessuno dei quali però particolarmente interessante.
Troviamo anche il tempo per un frugale spuntino. Pare che quando siamo ripartiti le cozze del luogo si siano date il cinque. Ma non intendo le ragazze brutte, dico proprio le cozze nel senso dei molluschi!
Ci sarebbe anche da vedere il docufilm in 3D al “Cinema a 360°”, ma il tempo stringe e purtroppo ci dobbiamo rinunciare.

Arromanches Photogallery

  • Arromanches8

    Arromanches Arromanches8

  • Arromanches3

    Arromanches Arromanches3

  • Arromanches6

    Arromanches Arromanches6

  • Arromanches7

    Arromanches Arromanches7

  • Arromanches2

    Arromanches Arromanches2

  • Arromanches1

    Arromanches Arromanches1

  • Arromanches4

    Arromanches Arromanches4

  • Arromanches5

    Arromanches Arromanches5

Omaha Beach

Terza e ultima tappa Omaha Beach, la spiaggia dello sbarco degli americani; ma soprattutto dedichiamo del tempo alla visita del Normandy American Military Cemetery and Memorial, dove la distesa a perdita d’occhio di oltre novemila croci bianche, tutte perfettamente allineate, è effettivamente molto suggestiva.
Omaha Beach è stato il punto più lontano del nostro viaggio; da questo momento iniziamo la “discesa” verso sud. Per i primi 20 km percorriamo ancora le stradine di campagna, bellissime ma abbastanza impegnative; poi di nuovo autostrada.

Omaha Beach Photogallery

  • Omaha4

    Omaha Beach Omaha4

  • Omaha5

    Omaha Beach Omaha5

  • Omaha8

    Omaha Beach Omaha8

  • Omaha7

    Omaha Beach Omaha7

  • Omaha9

    Omaha Beach Omaha9

  • Omaha11

    Omaha Beach Omaha11

  • Omaha2

    Omaha Beach Omaha2

  • Omaha6

    Omaha Beach Omaha6

  • Omaha12

    Omaha Beach Omaha12

  • Omaha3

    Omaha Beach Omaha3

  • Omaha10

    Omaha Beach Omaha10

  • Omaha1

    Omaha Beach Omaha1

Ardevon

La nostra meta serale è l’Auberge de la Baie, ad Ardevon, proprio di fronte a Mont Saint Michel. Ci arriviamo che sono già quasi le otto. Il posto effettivamente è molto carino, per cui questa volta “Bravo Uccio”! Alla reception c’è una tipa carina, molto gentile e anche molto maaaagra. Sicuramente deve avere qualche problemino. Amen. In questo posto c’è anche il ristorante, per cui possiamo fermarci addirittura qui per la cena.

Peccato che i tempi siano assolutamente sudafricani! C’è una sola cameriera per una decina di tavoli, la quale deve fare proprio tutto, prendere le ordinazioni, preparare le bevande, portare i cibi e spreparare. Alla fine ci sono volute quasi due ore per cenare, ma proprio non potevamo prendercela con lei.
A proposito G le hai chiesto come si chiamava?
Il cibo comunque era molto buono, giusto per la cronaca.