Day 4 (Martedi 22)
Mont Saint Michel
Oggi alle otto tutti puntuali per la colazione. Colazione che resterà famosa per il Madame… patapum con il quale G ha cercato di giustificarsi con la cameriera dopo aver versato in terra buona parte del suo caffè. Non so come gli sia venuto, ma Madame… patapum è stato fantastico!
Voti pieni al nostro albergo, che tra l’altro dista solo 3 km dalla prima meta del giorno, l’abbazia di Mont Saint Michel, patrimonio dell’umanità UNESCO.
Lasciamo le moto nell’enorme parcheggio del luogo, e prendiamo il bus navetta che ci accompagna fino all’isolotto. Oggi a quest’ora c’è bassa marea, ma ci importa poco perchè tanto il bus navetta fa il ponte e ci arriva comunque.
E’ abbastanza presto e in giro non c’è poi molta gente. La giornata è splendida e fa caldo, anche se quando si alza il venticello che viene dall’Atlantico si sente decisamente un bel freschino.
Dopo un caffè di buon auspicio abbiamo iniziato la passeggiata lungo le scale che salgono verso l’abbazia. Ho immortalato l’evento perchè altrimenti non ci crederebbe nessuno che abbiamo fatto tutte quelle scale.Comunque anche questa volta bisogna dire che il posto valeva il viaggio. Molto particolare e spettacolare il panorama dall’alto.
Quando finiamo il nostro giro sono le undici e mezzo, e sta arrivando veramente un sacco di gente. Meno male che siamo venuti presto che così ci siamo evitati un bel po’ di confusione.
Mont Saint Michel photogallery
Saint-Malò
Riprendiamo la navetta e torniamo al parcheggio. Si riparte in direzione Saint Malò, che dista da qui una cinquantina di km. Ci arriviamo giusto per l’ora di pranzo, guarda caso!
La città medievale è molto carina e piena di ristoranti di tutti i tipi. Ci fermiamo al Cafè de l’Ouest, dove mangiamo bene serviti dalla graziosa Charlotte. Da segnalare che questa volta il nome l’ha notato Salvatore e non G. Sarà un caso?!
Dopo pranzo una bella passeggiatina digestiva per le vie del centro e sulla camminata in cima alle mura antiche, da dove si gode un bel panorama.
Saint-Malò photogallery
Rocheforte-en-Terre
Poco prima delle quattro ripartiamo per la nostra destinazione finale del giorno Rocheforte-en-Terre, un borgo medievale che pare sia molto famoso in Bretagna. Circa una novantina di km, gli ultimi 30 dei quali come ieri percorsi per le stradine di campagna.
In realtà le nostre aspettative sul luogo diciamo che erano un po’ più ottimistiche. Arriviamo che sono circa le sette ed è praticamente già tutto chiuso. Anche il nostro albergo!
Ci siamo avventurati a vedere io e G, e sulla porta c’era attaccato un biglietto con scritto “BONOMINI”, con delle indicazioni per entrare. C’era una pappardella scritta ovviamente in francese, che G parla discretamente bene ineffetti, e che parlava di un codice da digitare. L’abbiamo digitato ripetutamente su di una tastiera che c’era vicino alla porta ma niente, la porta non si apriva. Siamo tornati sconsolati dal resto della truppa, rimasto vicino alle moto che nel frattempo non sapevamo dove sistemare, e provando intanto a pensare a delle soluzioni alternative. Poche visto che è tutto chiuso!
Se non che siamo tornati a rivedere con Salvatore, il quale si è subito accorto che il codice non era per la tastiera numerica, ma bensì per il lucchetto della adiacente cassetta della posta, all’interno della quale effettivamente c’erano le istruzioni per entrare con le chiavi delle nostre stanze. Diciamo che in questa occasione il francese di G ha fatto.... patapum!!!
Le nostre stanze sono in realtà dei mini-appartamenti, decisamente più spaziosi del solito, per cui siamo belli comodi anche nella stanza da tre.
Si esce subito per la cena, dove per una volta non abbiamo problemi di scelta del posto, dato che ce n’è praticamente aperto solo uno! Però abbiamo mangiato bene.
Alle nove e mezza usciamo, e in paese ci siamo praticamente solo noi. Incredibile! Vabbè che forse siamo in bassa stagione, ma come faccia un posto così ad essere famoso resta un mistero.