Day 1 (Giovedi 4)
Ritiro delle moto da EagleRider
Il nostro albergo diciamo che lascia un filino a desiderare, di solito i Best Western sono un po' meglio, ma tant'è! In compenso la colazione è inclusa; non è che ci siano molte cose, ma direi che può andare bene. Accidenti, mi sono dimenticato di chiedere a Uccio se anche quest'anno devo dire sempre che ha bevuto solo un caffè....
Bene, comunque sia, inizia finalmente il nostro viaggio. La giornata sarà discretamente complicata, nulla di grave però!
Prima meta della giornata EagleRider, dove ritiriamo le nostre moto. Bel posto, bella location, bella gente, bello tutto, peccato però che non ci danno le moto che volevamo noi! Una volta che io e G avevamo anche le borse specifiche! Hanno esaurito le Electra Glide, e come da contratto ci danno delle moto "equivalenti". Equivalenti davanti, ma dietro la mancanza del baule fa una differenza non da poco. In realtà scopriamo che di ElectraGlide almeno una c'è; e quindi possiamo dire, visto anche che siamo a Los Angeles, And the winner is.... MAX!!!
Uccio vince una Road Glide e noi altri tre tutti una Street Glide. Cambiano un pochino davanti ma sono praticamente uguali dietro. Senza bauletto!
Sistemiamo quindi il bagaglio sul piccolo portapacchi, confidando sul fatto che il dio della pioggia della California stia dormendo bello pacifico, dato che nessuna delle nostre borse è impermeabile.
Partenza verso Tecopa e cena a Shoshone
Ore 10:35 si parte. Il navigatore ce l'hanno solo G e Michele, per cui si mettono davanti loro. E non è certo Michele quello che mi preoccupa!
Tappa odierna è Tecopa, situata all'ingresso sud della Death Valley. C'eravamo già stati durante il giro del 2011, ed in quella occasione eravamo però partiti da San Diego. L'ultimo tratto di strada è comunque lo stesso.
Prendiamo subito la 105 East, e per i primi 70 km restiamo praticamente nella zona urbana di Los Angeles, con un traffico davvero notevole, nonostante le 5 o 6 corsie. Fa caldo, ma non pensavamo così caldo. Il termometro infatti ben presto raggiunge i 35°C. E continua pian piano a salire....
Dopo circa 120 km usciamo definitivamente dalle aree abitate per entrare nella zona desertica. Una striscia d'asfalto in mezzo al nulla, colline aride da una parte e pianura a perdita d'occhio dall'altra, con tutti quei bei cespuglietti che fanno tanto Willy il Coyote.
Riusciamo anche a sbagliare strada, nonostante ce ne sia praticamente solo una. Ad un certo punto infatti G prende l'uscita per Bakerville, mentre noi dobbiamo andare a Baker. In pratica ha confuso Baker con Bakerville, che non è altro che la versione californiana di Roma per Toma. Ma sono cose che capitano anche ai migliori!!
Ad ogni modo al primo svincolo, dopo solo una quindicina di km, siamo riusciti a tornare indietro. In compenso per farsi perdonare G ci ha portati a pranzo da Subway, dove fanno quei bei panini che sa che mi piacciono tanto.
Riprendiamo il viaggio ed arriviamo alla Baker giusta, da dove poi si svolta per andare verso Tecopa.
Nel frattempo il termometro della moto raggiunge i 43,5°C. Come viaggiare dentro ad un forno.
Ancora una quarantina di miglia ed arriviamo finalmente a Tecopa. Ci sono solo due strade ma dobbiamo consultare comunque il navigatore per trovare quella giusta. Dei veri esploratori, come si dice!!
Il caldo è terrificante, però abbiamo la dritta che il nostro lodge, il Delight's Hot Springs Resort, ha la piscina.
Un bel bagno rinfrescante è proprio quello che ci vuole! Lasciamo i bagagli nelle camere, ci spogliamo e ci fiondiamo nelle fresche acque della piscina. Che poi, diciamo che non è proprio una piscina, diciamo più ... una grossa tinozza. Vabbè, non sono le dimensioni che contano, l'importante è rinfrescarsi! Pociamo giù il piedino nell'acqua fresca e.....
[Mode Fantozzi on]
Era una HotTub con l'acqua a 50 gradi, e il piede incautamente immerso si è lessato in 3 secondi netti!!!
[Mode Fantozzi off]
Ci siamo fatti una ragione anche di questo e ci siamo lessati..., cioè, pociati tutti. Una sudata comunque piacevole.
Ci prepariamo per andare a cena. Fortunatamente proprio davanti al nostro lodge c'è Mc Neal's BBQ, per cui possiamo andare a piedi senza nemmeno prendere le moto. Anzi no. E' già chiuso, perchè chiude alle sette. Capito bene, chiude alle sette!
Pazienza, ci tocca prendere le moto per fare le due miglia che ci separano dal mitico Steack and beer, cosa vuoi che sia. Niente, chiuso anche quello!
Facciamo la piega e andiamo a Shoshone, facendo altre 15 miglia. Troviamo il Crowbar, dove riusciamo finalmente a sfamarci senza troppe difficoltà.
Ma le sorprese della giornata non sono finite, ahinoi! Succede infatti che Uccio, non fidandosi delle venti persone e di qualche coyote che soggiornano da queste parti, ha pensato bene di chiudere la moto con il bloccasterzo, che quando cerchiamo di riaprirlo non ne vuole sapere. Anzi, rimaniamo proprio con tutto il pezzo del bloccasterzo in mano. Ci proviamo tutti, ma niente da fare, lo sterzo non si sblocca.
Panico e malumore!
Lasciamo li la moto, non avendo altre alternative, rimandando a domani mattina la chiamata all'assistenza. Nel frattempo Uccio torna indietro salendo dietro sulla moto di G.
Bisogna dire che è molto suggestivo guidare di notte nel deserto, anche se una luna a tre quarti illuminava abbastanza i dintorni.
Rientriamo al lodge senza altri inconvenienti. Domani vedremo.
La cosa peggiore della giornata comunque è che non abbiamo chiesto alla cameriera del Crowbar come si chiama. Imperdonabile!