26 agosto - Sydney
Sveglia con calma e colazione sempre dai Bonos alle 9. Uccio e Raffy si sono svegliati prima e sono andati a passeggiare un po' sulla spiaggia di Bondi Beach, spiaggia solitamente frequentata da impavidi surfisti.
Ritentiamo, questa volta con maggior fortuna, l'assalto al centro commerciale che abbiamo ciccato ieri sera, l'Harbourside. Abbiamo occasione di scoprire tra l'altro che i parcheggi in questa città sono molto cari. Il centro commerciale si rivela però un po' una delusione; era descritto come uno dei più grandi della città, ma in realtà oltre all'Hard Rock Cafè non abbiamo trovato nient'altro di interessante, a parte qualche negozietto per i piccoli souvenir dell'ultima ora.
E a proposito di ora si è fatta quasi l'una, per cui usciamo e andiamo a mangiarci un buon panino. Siamo nella zona più centrale della città, affollatissima e piena di negozi di tutti i tipi. Raggiungiamo quindi i nostri due prossimi obiettivi: il negozio di scarpe per comprare le Blandstone, e l'Apple Store per comprare l'iPod nano per me e per Ale e uno stereo per la Bea. Avrei comprato anche molto altro ma purtroppo non ero da solo…
Con il baule pieno e le carte di credito piangenti torniamo al nostro albergo che sono già le 17 passate. Un po' di riposo e di tempo per preparare le valige, prima di uscire per la nostra ultima cena australiana. Che poi australiana non lo è mica tanto, perché a grande richiesta si decide di tornare al ristorante italiano di ieri sera, dove ci eravamo trovati proprio bene. Ed infatti anche stasera siamo stati contenti. Il tizio del locale poi, siciliano di Calatafimi, ci ha allietato con i suoi racconti di italiano migrante di successo. Pare che qui in Australia se sai fare qualcosa e se hai un po' di soldi in banca di tengano anche volentieri. Buono a sapersi!
E dopo cena tutti a nanna, che domani sarà una giornata moooolto lunga.